L’innovazione in campo medico ha prodotto risultati molto positivi nel mondo, ma con essi emergono nuove sfide prima sconosciute. La digitalizzazione delle cartelle cliniche ha determinato la necessità di una corretta distruzione dei dati mediante diversi metodi, mettendo il settore sanitario in contatto con i gestori di asset informatici. Allo stesso modo, i progressi tecnologici hanno richiesto un maggiore uso di materie plastiche, alcune riutilizzabili, altre usa e getta. Le attrezzature ospedaliere riutilizzabili come i monitor sono parzialmente o interamente realizzate in plastica. La plastica monouso presente negli ospedali comprende articoli come siringhe, custodie monouso per oggetti come termometri od otoscopi e dispositivi di protezione individuale (DPI) come le mascherine.
La plastica nel settore medico ha contribuito a ridurre i costi e migliorare le condizioni sanitarie in molte aree. Tuttavia, con l’attuale attivismo ambientale che si concentra sulla riduzione dei rifiuti in plastica, emergono importanti questioni da affrontare. Come possiamo ridurli mantenendo le condizioni igieniche che la plastica monouso può offrire? La sua sostituzione in campo medico con alternative riutilizzabili danneggerà maggiormente l’ambiente?
Non esistono molte risposte chiare e l’attuale pandemia da COVID-19 ha evidenziato la complessità del problema. Ad esempio, le mascherine, che aiutano a ridurre il rischio di trasmissione, possono essere realizzate in cotone riutilizzabile e lavate, ma il materiale di quelle usa e getta è più efficace nella riduzione del rischio. Allo stesso tempo, lavare e sanificare adeguatamente un articolo consuma molta energia e rilascia gas serra nell’atmosfera, richiedendo spesso una notevole quantità di acqua. Inoltre, alcuni dispositivi come i duodenoscopi sono notoriamente difficili da pulire per poterli riutilizzare.
Allora, qual è la soluzione? Sebbene tali iniziative siano passate in secondo piano per la più urgente crisi sanitaria, si intensificano gli sforzi per creare DPI biodegradabili con la stessa efficacia dei nostri attuali dispositivi monouso. Altre attrezzature mediche riutilizzabili, come i monitor, sono riciclabili tramite servizi di gestione degli asset informatici. E sebbene gli operatori sanitari debbano utilizzare DPI monouso, gli articoli riutilizzabili come le mascherine di stoffa sono efficaci per il grande pubblico.
Il settore sanitario e la sua attuale esigenza di plastica monouso, evidenzia la complessità del rapporto tra consumo di plastica, ambiente, e salute e sicurezza delle persone. Mette in luce che si dovrebbe aprire un confronto molto più ampio su come gestire e compensare in modo efficace l’impatto del settore sull’ambiente. È una conclusione insoddisfacente, ma dopo che la crisi sarà finita, forse riusciremo a trovare una soluzione adeguata.
Riferimenti:
Il ruolo della plastica nella sanità (The role of plastics in healthcare)